INFARMATI

LA PERSISTENZA DELLA LATTASI

Perché alcune persone sono intolleranti al lattosio e altre no? La motivazione può riguardare la 'persistenza' della Lattasi.
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Cosa succede nell’intestino di chi è intollerante al lattosio? Perché alcuni individui sono intolleranti e altri no? Cosa significa persistenza della lattasi? Vediamolo insieme!

Lattosio e Lattasi

Il lattosio appartiene alla famiglia dei disaccaridi, composti chimici organici appartenenti alla categoria degli zuccheri semplici. Questo zucchero è composto da una molecola di galattosio legata ad una molecola di glucosio (galattosio e glucosio sono monosaccaridi). Il lattosio è di importanza chiave nella vita dei mammiferi, quale fonte energetica primaria durante l’allattamento.

la persistenza della lattasi

Il lattosio è assimilato a livello intestinale e il suo assorbimento richiede la rottura del legame (idrolisi) tra i suoi due monosaccaridi da parte dell’enzima Lattasi.

Persistenza

Durante la gravidanza, dall’ottava settimana di gestazione, l’attività della Lattasi è rilevabile nell’intestino umano. La sua attività aumenta fino alla 34° settimana fino a raggiungere il picco alla nascita. La capacità di digerire il lattosio durante il periodo dell’allattamento al seno è essenziale per la salute dei neonati. Tuttavia, dopo i primi mesi di vita, l’attività enzimatica inizia a diminuire fino a giungere, dopo lo svezzamento, a livelli non più rilevabili. Le eccezioni a questa regola sono rappresentate dai discendenti delle popolazioni che, tradizionalmente, praticano l’addomesticamento del bestiame. Questi individui mantengono la capacità di digerire latte e latticini in età adulta.

La frequenza della persistenza della Lattasi è elevata nelle popolazioni del nord Europa (>90% in Scandinavia e Olanda) mentre diminuisce in tutta l’Europa meridionale e in Medio Oriente (~50% in Spagna, Italia e popolazioni arabe pastorali). È, invece, piuttosto bassa in Asia e nella maggior parte dell’Africa (~1% in Cina, ~5-20% negli agricoltori dell’Africa occidentale) sebbene sia comune nelle popolazioni pastorali dell’Africa (~90%).

Cosa succede nell’intestino?

Come descritto nel paragrafo precedente, circa due terzi della popolazione mondiale subiscono, quindi, una diminuzione geneticamente programmata dell’attività della lattasi dopo lo svezzamento. Oltremodo, anche nei soggetti con persistenza dell’enzima, può verificarsi una diminuzione dell’attività enzimatica in seguito ad infezioni gastrointestinali, chirurgia addominale o altri problemi di salute (carenza di Lattasi secondaria).

Qualunque sia la causa, la carenza di Lattasi provoca la presenza di lattosio non assorbito nell’intestino, con effetti che possono portare ad intolleranza al lattosio. In primo luogo, la presenza di una sostanza non riassorbibile nell’intestino trattiene acqua. In secondo luogo, il lattosio viene prontamente fermentato dalla flora batterica (microbioma) del colon che produce idrogeno, anidride carbonica e metano, con possibili crampi addominali e gonfiore.

La gravità dell’intolleranza dipende da diversi fattori tra cui la dose di lattosio consumata, l’ingestione con altri alimenti, il tempo di transito intestinale e la composizione del microbioma del colon.

Generalmente, non si verificano sintomi di intolleranza se l’attività della Lattasi è presente almeno al 50%.

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