Cos’è l’omocisteina?
L’omocisteina è un amminoacido prodotto come intermedio della biosintesi degli amminoacidi metionina e cisteina.
Scoperta nel 1932 dal biochimico Vincent du Vigneaud, ha un importantissimo ruolo nel nostro organismo.
Per reazione di metilazione, ad opera dell’enzima S-adenosilmetionina o dell’enzima N,5-N10-tetraidrofolato, può essere convertita in metionina, oppure essere trasformata in cisteina ad opera dell’enzima cistationina-β-sintetasi.
È quindi una risorsa essenziale per la produzione di questi amminoacidi. Solitamente i suoi valori plasmatici sono molto bassi, al di sotto di 15 μmol/l.
È definita iperomocisteinemia una condizione per cui la presenza di omocisteina è superiore rispetto alla norma, classificabile in:
- moderata, quando i valori sono pari a 16-30 μmol/l;
- intermedia, quando i valori rientrano fra 31-100 μmol/l;
- severa, quando i valori sono superiori a 100 μmol/l;
Da cosa è causata l’iperomocisteinemia?
L’iperomocisteinemia può essere causata da:
- mutazioni genetiche a carico degli enzimi responsabili della conversione dell’omocisteina in metionina e cisteina, che determinano quindi un suo accumulo a livello sanguigno;
- fattori di rischio come l’assunzione di caffè, il fumo di sigaretta, l’ipertensione arteriosa, l’avanzare dell’età;
- assunzione di farmaci come il metotrexato, i farmaci antiepilettici e gli anticoncezionali;
- alimentazione e nello specifico uno scarso apporto di vitamine del gruppo B (in particolar modo vitamina B6, B12 ed acido folico) può innalzare i livelli di omocisteina dal momento che nella reazione di conversione dell’omocisteina in cisteina è essenziale la presenza della piridossina (vitamina B6).
Il ruolo dell’omocisteina nelle patologie cardiovascolari

Un’elevata concentrazione di omocisteina è spesso riscontrata negli individui affetti da patologie cardiovascolari, come aterosclerosi e trombosi. Tuttavia, sono molto dibattuti i possibili meccanismi attraverso i quali questo amminoacido potrebbe influire su di esse.
Sembrerebbe che un accumulo di omocisteina a livello plasmatico possa provocare un danno endoteliale e che provochi un aumento dell’attività dell’enzima HMG-CoA-reduttasi, responsabile della biosintesi del colesterolo, correlato all’insorgenza di patologie cardiovascolari.
In altri casi, è stato ipotizzato che l’elevata presenza di omocisteina determini un aumento dello stress ossidativo e dell’attività piastrinica.
Tuttavia, non è ancora chiaro se l’iperomocisteinemia sia un fattore di rischio (condizione o comportamento che aumenta la probabilità di contrarre una malattia) per disturbi dell’apparato cardiocircolatorio o sia un biomarcatore, un parametro che indica la probabilità di contrarre o sviluppare una determinata patologia di queste condizioni.
Il ruolo dell’acido folico nell’abbassamento dell’omocisteina

Durante la gravidanza i livelli di omocisteina tendono ad essere superiori rispetto alla norma, a causa di alterazioni della sua escrezione ed un aumentato fabbisogno a carico del feto. Questa condizione di iperomocisteinemia può scaturire episodi di trombosi, pre-eclampsia e distacco di placenta.
Per questo motivo durante questa fase della vita è fondamentale assumere acido folico, presente in commercio come specialità medicinale o come integratore alimentare.
L’acido folico, appartenente al gruppo delle vitamine B, è in grado infatti di ridurre i valori di omocisteina, garantendo la sua adeguata conversione in cisteina. Inoltre, è essenziale per la prevenzione della spina bifida, una grave malformazione della colonna vertebrale del feto.
Tuttavia, l’assunzione di acido folico al di fuori della gravidanza, pur contribuendo ad abbassare i livelli di omocisteina non sembra indurre netti miglioramenti nell’insorgenza di patologie cardiovascolari.
È vero che bisogna controllare i valori dell’omocisteina prima della vaccinazione?

Data la correlazione tra iperomocisteinemia e patologie cardiovascolari, tra cui la trombosi, è diffusa l’idea che occorra controllare i valori plasmatici di omocisteina prima di sottoporsi alla vaccinazione contro il virus SARS-Cov-2.
Molti ritengono infatti che, in caso di livelli elevati, si debba evitare la somministrazione dei vaccini a vettore virale virale, come Vaxzevria (il quale, date le ultime disposizioni, è sconsigliato al di sotto dei 60 anni) o Jansenn. Ma è davvero necessario? Occorre infatti considerare che questa affermazione non è supportata da evidenze scientifiche, in quanto non è emerso dai rapporti di farmacovigilanza l’esistenza di una condizione di iperomocisteinemia nei soggetti che hanno avuto reazioni a carico del sistema cardiovascolare.
Il vaccino è, ad oggi, controindicato solo nei soggetti che presentano una condizione di trombocitopenia (ossia producono meno piastrine rispetto alla norma).
Consulta il tuo medico
L’omocisteina è un amminoacido che ricopre un ruolo importantissimo nel nostro organismo, tuttavia valori superiori alla norma possono essere correlati a condizioni patologiche. Uno stile di vita sano, una corretta alimentazione ed un adeguato apporto della vitamina B6, B12 e di acido folico sono essenziali per evitare un innalzamento dell’omocisteina.
La possibile correlazione tra iperomocisteinemia ed eventi trombotici dopo la somministrazione del vaccino contro il virus SARS-Cov-2 non è supportata da evidenze scientifiche, per cui risulta ingiustificata la necessità di sottoporsi ad analisi del sangue per indagarne i livelli.
In ogni caso, è di fondamentale importanza confrontarsi con il proprio medico prima della vaccinazione, esponendo ogni dubbio o qualsiasi informazione relativa alla propria storia clinica.